Santuario Maria Santissima del Pollino

Il Santuario

Il Santuario sorge sulle pendici settentrionali del massiccio del Pollino, a 1537m s.l.m. La chiesa è in stile romanico, ha tre navate con artistica volta in legno adornata da un pregevole rosone. La statua, di stile bizantino, è lignea: la Vergine sul braccio sinistro tiene il Bambin Gesù, che a sua volta sostiene il mondo.

Inoltre c’è la grotta formata da grossi blocchi di roccia ,dove secondo la tradizione è stata ritrovata la statua, ancora oggi è al centro della pietà popolare.

Tradizione e storia del Santuario

Secondo la tradizione popolare la storia del Santuario comincia tra il 1725 e il 1730 con un’ apparizione della SS. Vergine ad un pastore che, nella montagna di Pollino, conduceva al pascolo il suo gregge. Vivamente impressionato della visione avuta, il pastore la divulgò rapidamente: e, di bocca in bocca, quell’ insolito avvenimento, fu appreso in tutti i paesi circostanti al monte.

Forse non a caso, in San Severino Lucano, una donna di nome Rosa Maria, spinta dal suo forte sentimento religioso, cercò la compagnia di sua cognata Vittoria, vedova convivente in casa sua, per andare al monte. Una mattina, infatti presero entrambe a percorrere l’aspra e faticosa via che conduce al Pollino, col cuore trepidante, recitando preghiere, e preparandosi con spirito a pregustare le dolcezze di una visione sovrana: quella della SS.Vergine!

Narra la tradizione che Rosa Maria aveva lasciato in casa il marito Antonio Perrone, affetto da lunga e inguaribile malattia, e il figlio immerso ancora nel sonno di nome Michelangelo, che poi fu prete. Giunte sulla montagna, le due donne si aggirarono per lungo tempo sul luogo dove, dalle indicazioni ricevute, presumibilmente la SS.Vergine era stata vista dal fortunato pastore.

Dopo aver tanto camminato, esse sentivano gran sete e non potevano in nessun modo dissetarsi per mancanza d’ acqua. Con preghiera fervorosissima si rivolsero alla SS.Vergine affinché, se indegne di vederla a faccia a faccia, almeno ne ricevessero la grazia di poter trovare un po’ d’ acqua per estinguere l’ arsura. A breve distanza da loro, improvvisamente videro sgorgare uno zampillo d’ acqua da una grossa pietra conformata a conca. Accanto a questa pietra apportatrice di acqua limpida e fresca, di cui si dissetarono, videro l’ apertura di una grotta, nella quale si sentirono misteriosamente attirate e vi entrarono.

La grotta

La grotta, piccola, formata da grossi blocchi di roccia, è accessibile e visitata in occasione della festa, da migliaia di fedeli.

Le due donne, appena entrate all’interno della grotta, si accorsero che in un angolo di essa era ammucchiato del pietrame minuto misto a terriccio, in modo da far sospettare che sotto dovesse essere stata nascosta qualche cosa.

Ed osservando meglio in un lato del mucchio corroso dal gelo e dall’ umidità videro lo spigolo di una cassa.Cominciarono a provare una straordinaria ansietà di spirito, accompagnata da sgomento.

Con le mani tremanti, servendosi di verghette di legno raccolte nelle adiacenze, non senza predisposizione degli Eterni Voleri, potettero esumare ed aprire la cassa già ammuffita e logora, con i chiodi arrugginiti e strozzati.

Ed oh meraviglia! In un grosso panno di lana era avvolta una piccola Statua della SS. Vergine col Bambino, quasi intatta, ma alquanto scolorita e sciupata nei lineamenti.

Sicuramente la preziosa Cassa era stata nascosta a causa delle persecuzioni del governo che proibiva il culto delle immagini sacre.

Ed ecco spiegata la ragione del ritrovamento di quella cassa , per cui le due donne, col cuore ricolmo di gioia, ritornarono alla propria casa ove trovarono Antonio miracolosamente e nel pieno primitivo vigore delle sue forze, in compagnia del piccolo Michelangelo quiete e tranquillo. Antonio restò sorpreso ed ammirato dell’ impresa della moglie Rosa Maria e della sorella Vittoria.

Al loro racconto commovente s’inginocchiò in mezzo alla casa e fece voto che, condotto al più presto da esse sul luogo del ritrovamento della Statua, avrebbe fatto costruire una Cappella, dopo la raccolta del danaro occorrente, questuando per tutti i paesi circonvicini al monte, sia della Basilicata che della Calabria. Così sorse,in piccola costruzione, il Santuario.

Santuario Madonna del Pollino
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